La Biomeccanica dello Squat: Implicazioni per l’Esercizio Fisico Adattato

Lo squat è un esercizio fondamentale, utilizzato spesso nella rieducazione motoria e nell’esercizio fisico adattato, poiché riflette molti movimenti quotidiani come alzarsi da una sedia o andare in bagno. È ideale per rafforzare i muscoli degli arti inferiori (in particolare gli estensori dell’anca e del ginocchio) e richiede anche un buon coinvolgimento dei muscoli del tronco per stabilizzare la colonna vertebrale.

Parametri Modificabili nello Squat

  1. Inclinazione del Tronco: La posizione del tronco influisce direttamente sull’angolo di movimento dell’anca e del ginocchio. Un tronco inclinato in avanti aumenta il momento di flessione dell’anca, mentre lo rende minore al ginocchio. Viceversa, un tronco eretto diminuisce il momento di flessione dell’anca e lo aumenta al ginocchio. È importante mantenere una colonna vertebrale neutra per ottimizzare il controllo del carico e ridurre il rischio di sovraccarichi.
  2. Inclinazione della Tibia: L’inclinazione della tibia ha un impatto sul momento di flessione del ginocchio. Più la tibia si sposta in avanti, maggiore sarà il momento di flessione del ginocchio.
  3. Rotazione del Piede: Una rotazione esterna di circa 30° dei piedi riduce il momento di valgo del ginocchio, riducendo così il rischio di stress articolari. Al contrario, questa rotazione aumenta il momento di varo e diminuisce il momento di rotazione esterna del ginocchio.
  4. Larghezza della Posizione: La larghezza dei piedi durante lo squat può essere stretta, media o ampia. Uno squat con una posizione più ampia tende ad attivare maggiormente il grande gluteo, ma non influenza in modo significativo i muscoli posteriori della coscia o i quadricipiti. Se si separano le fasi di discesa e risalita, una posizione più ampia aumenta l’attività degli adduttori nella fase di risalita (circa del 50%).
  5. Profondità dello Squat: La profondità dello squat varia dalla posizione superficiale (0°-90° di flessione del ginocchio), a quella media (90°-110°), fino alla profonda (110°-135°).

    – Un aumento della profondità tende ad aumentare il momento di flessione sia dell’anca che del ginocchio. Tuttavia, studi diversi riportano risultati contrastanti: alcuni evidenziano un aumento dell’attività dei muscoli, come il quadricipite e i glutei, con la maggiore profondità, mentre altri non rilevano cambiamenti significativi.

    – La limitazione principale dello squat profondo è la flessione dell’anca. Quando si raggiunge il massimo angolo di flessione, si verifica un’inclinazione posteriore del bacino, che può mettere sotto stress la colonna lombare. La chiave per evitare infortuni è prestare attenzione alla posizione del tronco e all’inclinazione della tibia.

Conclusione

Lo squat è un esercizio molto efficace per migliorare la forza e la mobilità, ma deve essere eseguito con attenzione per evitare rischi e massimizzare i benefici. La selezione dei parametri dello squat, come l’inclinazione del tronco, la posizione dei piedi e la profondità, deve essere adattata alle esigenze individuali della persona, in particolare per chi ha problematiche muscoloscheletriche.

In generale, è fondamentale personalizzare l’esercizio per rispondere alle necessità specifiche di ogni individuo e garantire l’efficacia dell’allenamento, specialmente in un contesto di rieducazione motoria o esercizio fisico adattato.

Bibliografia

Straub RK, Powers CM. A Biomechanical Review of the Squat Exercise: Implications for Clinical Practice. Int J Sports Phys Ther. 2024 Apr 1;19(4):490-501. doi: 10.26603/001c.94600. PMID: 38576836; PMCID: PMC10987311.